Di seguito, una sintesi del programma

Ogni relatore svolgerà un intervento che avrà una durata di circa 30-40 minuti.  Al termine di ciascuno, verrà data la possibilità ai partecipanti di interagire con domande inerente l’argomento esposto per circa 15 minuti.

GLI INTERVENTI

Stefano Paolo Marelli ::

La cinotecnia: conservare la biodiversità, proteggere la salute e tutelare il benessere nella specie canina, obiettivi e strumenti di selezione nella difesa dell’unicità delle razze canine.

L’allevamento del cane, prima specie ad essere stata domesticata, si basa sulla registrazione delle genealogie nelle generazioni al fine di perseguire gli obiettivi di tipicità morfologica e comportamentale descritti nello standard di razza. Lo scopo dell’allevamento è quindi scegliere i riproduttori “migliori” per conservare la variabilità genetica della popolazione in oggetto per tutelare e migliorarne la salute conservando l’unicità che caratterizza ogni razza e popolazione canina registrata. La genetica è la scienza che studia l’eredità dei caratteri: proprio la conoscenza delle basi della genetica e della distinzione tra caratteri qualitativi e quantitativi permette di poter compiere le decisioni più adeguate nella gestione del flusso genico. Lo stretto legame che caratterizza la specie canina e quella umana fa si che i tratti comportamentali ed attitudinali ricoprano fin dagli albori di questo grande connubio gli aspetti fondamentali su cui basare un rapporto di fiducia e collaborazione. La corretta gestione genetica e ambientale permette quindi di ottimizzare le potenzialità genomiche dei soggetti allevati e di farne insostituibili ausiliari in impieghi di utilità sociale, terapia assistita, attività sportive e ludiche, gestione del territorio o semplicemente nella compagnia. La gestione delle patologie ereditarie costituisce un punto di controllo primario in tutto il processo di allevamento cinotecnico, così come la conoscenza degli strumenti di selezione e lo studio della compatibilità tra i genotipi dei due genitori della cucciolata che l’allevatore sta pianificando rappresenta un passaggio indispensabile nella conservazione della salute e della tipicità delle varie razze canine. Volendo assicurare massimi livelli di benessere ai soggetti allevati di primaria importanza risulta la gestione della fattrice e della socializzazione precoce al fine di fornire ai cuccioli gli strumenti che permetteranno loro di affrontare le varie esperienze della vita esprimendo al meglio il loro potenziale genetico. La perfetta simbiosi tra uomo e cane si declina nelle differenti razze canina che rappresentano un patrimonio biologico, culturale e sociale unico. “Diventi responsabile per sempre di ciò che hai addomesticato” A. de Saint-Exupery – Il Piccolo Principe.

Paola Crepaldi ::

La genomica come chiave per comprendere la diversità e il potenziale delle razze canine

Presentazione di studi genomici inerenti la relazione filogenetica delle razze canine italiane rispetto al panorama mondiale, caratterizzazione genomica dei cani da caccia, da pastore e da guardiania italiani e gestione genetica della diversità entro e fra razze con una particolare attenzione alla stima genomica del livello di consanguineità, alla individuazione delle basi genetiche di patologie e di caratteristiche genetiche di interesse. Esploreremo come i progressi della genomica abbiano rivoluzionato la nostra capacità di studiare la biodiversità canina, le relazioni filogenetiche, il livello di inbreeding e parentela fra ed entro le varie razze. Approfondiremo come la genomica ci permetta di esplorare le variazioni dei caratteri morfologici e gli aspetti funzionali specifici, le abilità e le caratteristiche distintive di razza. 

Arianna Bionda ::

La genomica come chiave per comprendere e gestire le caratteristiche morfologiche e le patologie canine

Come la comprensione della diversità genetica all’interno delle razze canine sia fondamentale per la gestione dell’allevamento, della salute e della salvaguardia delle popolazioni canine.  Scopriremo le entusiasmanti possibilità offerte dalla genomica per il futuro dell’allevamento e della ricerca in campo canino.

Renata Fossati ::

Il cane ausiliario e compagno

Durante il lungo periodo della domesticazione i cani hanno subìto, un processo di socializzazione che ha permesso l’interazione con l’uomo; questo processo e’ in continua evoluzione. I lupi dai quali discendono non posseggono questa capacità. Analisi della mente del cane tra istinto r processo cognitivo nonché descrizione dell’evoluzione canina per funzione specifica che l’uomo affidò al cane: guardia, caccia, difesa pastorizia, traino e la corrispondenza alla morfologia. La selezione, l’educazione, l’addestramento (il comportamentismo e il cognitivismo).